Revolut e sicurezza: cosa fare in caso di truffa e come ottenere il rimborso

Negli ultimi anni le banche digitali hanno guadagnato popolarità grazie alla velocità e alla semplicità delle operazioni, ma proprio questa immediatezza può diventare un’arma a doppio taglio. Sempre più utenti segnalano casi di truffa Revolut, con addebiti mai autorizzati o pagamenti legati a investimenti fasulli. Quando ci si accorge di una transazione sospetta, il tempo è determinante: più rapida è la segnalazione, maggiori sono le possibilità di recuperare il denaro.

Il primo passo è bloccare la carta e disconoscere il pagamento direttamente dall’app, utilizzando la funzione di segnalazione disponibile per ogni operazione.

Questo consente di avviare subito il procedimento interno di verifica. Ma non basta: serve anche formalizzare un reclamo contro Revolut, descrivendo l’accaduto in modo preciso, allegando prove (screenshot, notifiche ricevute, messaggi sospetti) e chiedendo esplicitamente il rimborso. Secondo la normativa europea sui servizi di pagamento, la fintech deve rispondere entro 15 giorni lavorativi, con possibilità di proroga a 35 solo in casi eccezionali.

Molti utenti si domandano: cosa succede se la piattaforma non rimborsa? In realtà, non si denuncia Revolut in sé, ma si sporge denuncia per la truffa subita alla Polizia Postale, così da dimostrare la propria estraneità ai movimenti illeciti. Parallelamente, se la società non rispetta gli obblighi di trasparenza, è possibile rivolgersi alla Bank of Lithuania, autorità di vigilanza che gestisce la procedura reclamo Bank of Lithuania: un meccanismo gratuito e indipendente, simile all’Arbitro Bancario Finanziario italiano.

Una parte rilevante delle frodi legate a Revolut riguarda i finti investimenti. Schemi Ponzi, trading online inesistente, promesse di guadagni lampo: dietro queste trappole si nascondono organizzazioni che sfruttano le carte digitali per ricevere versamenti rapidi e difficili da revocare. È fondamentale sapere che, anche se il pagamento è stato “autorizzato” dall’utente, se ciò è avvenuto sotto inganno si può ancora contestare la transazione e chiedere un rimborso a Revolut per la truffa.

Per tutelarsi davvero occorre un approccio strutturato: segnalazione immediata nell’app, denuncia alle autorità, reclamo interno ben documentato e, se necessario, ricorso all’ente regolatore. In questo percorso, l’assistenza di un avvocato esperto in diritto bancario e truffe digitali aumenta le probabilità di successo, perché permette di presentare un fascicolo completo e difficilmente contestabile. In un contesto in cui i criminali si muovono rapidamente e le piattaforme sono internazionali, la tutela legale Revolut diventa il vero strumento per trasformare una situazione di perdita in una possibilità di recupero.